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Logistica e trasporti sono servizi essenziali per le aziende e le comunità, nonché attività decisamente rilevanti dal punto di vista economico: il settore rappresenta circa il 7% del PIL italiano e il 5% di quello europeo. Il lato meno positivo della medaglia sono però i costi ambientali poiché, stando alle stime più aggiornate, il comparto genera quasi il 25% delle emissioni totali di gas serra in Europa e, se consideriamo in particolare i trasporti su strada, non va sottovalutato l’impatto sul traffico e la mobilità.
La Commissione europea – che ha appena adottato un pacchetto di proposte per accelerare il raggiungimento degli obiettivi previsi dal Green Deal – punta a ridurre del 90% le emissioni legate ai trasporti entro il 2050, incentivando l’abbandono dei combustibili fossili, lo sviluppo dell’intermodalità e di sistemi logistici a basso impatto ambientale.
I singoli Paesi e molte aziende hanno raccolto la sfida, a cominciare dai colossi della logistica. Amazon, ad esempio, si è impegnata a rendere green, ovvero a zero emissioni nette, almeno il 50% delle sue consegne entro il 2030. Anche Henkel sta lavorando da diversi anni per diminuire l’impatto ambientale della logistica, sia per quanto riguarda i magazzini e lo stoccaggio dei prodotti, sia i trasporti. I risultati non hanno tardato ad arrivare: nel periodo 2015-20 le emissioni di CO2 legate alla logistica per tonnellata di prodotto venduto sono scese del 10%, andando ben oltre l’obiettivo che era stato fissato al 5%(*).
Un risultato così importante è frutto di una strategia chiara e di azioni mirate. Luigi Maffucci, Global Head of Sustainability & Environmental per le Operations di Adhesive Technologies, nonché membro della task force globale dedicata proprio alla sostenibilità della logistica, le riassume in tre aree chiave: ottimizzazione dei magazzini e della geografia produttiva, aumento del trasporto intermodale, utilizzo di tecnologie innovative.
“Sul fronte dell’ottimizzazione dei trasporti, abbiamo seguito il principio ‘veicoli più carichi e meno viaggi’, cercando però di rendere più efficiente anche la rete degli stabilimenti produttivi e dei magazzini”, spiega Maffucci. Se per i prodotti piccoli e leggeri come le colle Pritt ha senso concentrare la produzione e gli hub logistici in quando il trasporto anche sulle lunghe distanze non è troppo impattante, per i prodotti più pesanti come i detersivi in grandi formati è meglio avvicinare la produzione ai clienti, limitando il più possibile gli spostamenti e i relativi passaggi.
Un altro aspetto su cui si sono concentrate le forze di Henkel è stato l’aumento del trasporto intermodale, limitando ove possibile l’impiego di mezzi su gomma e dell’aereo a favore di sistemi meno inquinanti come il treno o le navi-cargo. La tecnologia gioca un ruolo molto importante: grazie a software e tool avanzati è possibile calcolare le soluzioni di trasporto più efficienti e sostenibili, analizzare e confrontare i percorsi disponibili e prendere decisioni sul parco mezzi circolante.
Superato il target previsto per il 2020, Henkel ha già alzato l’asticella: entro il 2025, l’obiettivo è ridurre le emissioni dei trasporti del 15% e aumentare l’uso di energia verde nei magazzini Henkel, arrivando a coprire il 50% di posti pallet con elettricità proveniente da fonti rinnovabili.
“Continueremo a lavorare sui trasporti, che generano circa il 90% dell’impronta complessiva della logistica, ma ci concentreremo anche sull’efficienza energetica nei magazzini”, aggiunge Maffucci. “Useremo sempre di più droni e robot per movimentare i pallet, software per monitorare e gestire lo stock, magazzini intensivi dove stoccare più merce a parità di spazio. Questo ci consentirà di ridurre i consumi energetici minimizzando i movimenti dei prodotti e, al tempo stesso, diminuendo illuminazione e riscaldamento”.
La sfida è ambiziosa, ma la task force globale può contare sul contributo di tutte le divisioni Henkel.
Il magazzino di Calvignasco, poco distante da Milano, è il polo logistico che serve la divisione Adhesive Technologies in Italia – da qui transitano tutte le produzioni provenienti dai siti di Zingonia, Casarile e dall’estero. Per trasformarlo in chiave sostenibile si sta lavorando a due livelli: da un lato si stanno rivedendo tutti i processi interni per ridurne dell’impatto ambientale, dall’altro si collabora con i partner logistici esterni per trovare soluzioni sostenibili comuni.
Tra gli investimenti più recenti c’è l’impianto di illuminazione, oggi dotato di tecnologie a Led e sensori di passaggio per accendere la luce solo quando necessario. È aumentato l’impiego di pallet di seconda mano in un’ottica di economia circolare e si è lavorato molto sul rivalidamento e la re-immissione sul mercato dei prodotti industriali in scadenza, o sul recupero dei prodotti resi dai clienti per minimi danneggiamenti alla confezione esterna. In questo modo, nel 2020 sono state smaltite 100 tonnellate in meno di colle, resine e adesivi vari rispetto al 2019.
La strategia elaborata dalla divisione Laundry & Home Care per ridurre le emissioni della logistica si articola in tre punti: aumentare i trasporti gestiti con veicoli alimentati a gas naturale, saturare il più possibile i mezzi grazie alla sovrapponibilità dei colli e aumentare l’ordine minimo dei clienti in modo da ridurre il numero di mezzi in circolazione. Inoltre, nell’aprile 2021, proprio per stimolare tutta l’azienda a saturare il più possibile i mezzi (e quindi ridurre le emissioni di CO2) è partita la Sustainability Challenge, una sfida che impegna i venditori e il customer service a risparmiare più CO2 attraverso il continuo lavoro, insieme ai clienti, per aumentare il numero medio di bancali per ordine.
La cosmetica non vuole essere da meno. Il team italiano di Supply Chain Beauty Care Retail ha messo a punto un tool che raccoglie e analizza i dati legati alle emissioni di CO₂ equivalente, misurando l’impatto dei trasporti e individuando tutte le possibili azioni migliorative. Il tool rappresenta anche uno strumento per comunicare la performance ambientale di Henkel ai clienti, dimostrando loro, dati alla mano, il reale impatto ambientale delle singole attività.
(*) Le emissioni dei trasporti sono calcolate contando i Kg di CO₂ generati da 1 tonnellata di prodotto trasportata per 1 Km.