Story

I sogni ad ostacoli della Generazione Alpha

L’edizione 2025 dell’Osservatorio ‘Genere e Stereotipi’ di Henkel Italia approfondisce l’influenza del genere sui preadolescenti dai 13 ai 15 anni

Sviluppo Sostenibile 10 set 2025

Ragazze e ragazzi con grandi progetti per il futuro, che riconoscono molto chiaramente il peso dei pregiudizi di genere: è questa la fotografia della Generazione Alpha che emerge dall’edizione 2025 dell'Osservatorio Genere e Stereotipi, promosso da Henkel Italia in collaborazione con Eumetra.

Nato nel 2022 come spazio di ascolto sull’influenza del genere nella quotidianità e nelle scelte di vita, in questi anni l’Osservatorio ha indagato il family gap e come la visione ancora tradizionale del maschile e del femminile condizioni la decisioni relative agli studi, al lavoro e al tempo libero

La ricerca 2025 si è concentrata sulla Generazione Alpha per rispondere in particolare a una domanda: gli stereotipi di genere sono così forti da creare ungap tra i sogni delle ragazze e dei ragazzi?

I sogni e le consapevolezze della Generazione Alpha

Contrariamente a molti luoghi comuni, i dati 2025 dell'Osservatorio Genere e Stereotipi rivelano che la Generazione Alpha sogna in grande: le ragazze e i ragazzi fra i 13 e i 15 anni dichiarano di avere progetti ambiziosi per il futuro, e oltre il 70% di loro si sente supportato dalla famiglia nel coltivare interessi e passioni.

I preadolescenti affermano di avere la giusta determinazione per raggiungere i propri obiettivi, tuttavia i maschi mostrano maggiore sicurezza nella possibilità di farcela davvero. Il 78% dei ragazzi crede di poter generare un impatto, anche solo nel proprio piccolo, e il 21% pensa riuscirà a emergere fra tanti, mentre le percentuali si fermano al 70% e al 16% per le ragazze.

La consapevolezza degli ostacoli riconducibili al genere è molto marcata. Secondo l’Osservatorio, quasi un terzo delle ragazze teme di subire discriminazioni quando andrà a lavorare e ha paura di ulteriori penalizzazioni se avrà figli. Il 13% pensa che dovrà sacrificare la sua carriera per la famiglia, mentre solo il 9% dei ragazzi esprime analoghe preoccupazioni.

Mara Panajia

Nel 2025 l’Osservatorio Genere e Stereotipi ha indagato la Generazione Alpha: i dati indicano che non c’è un vero ‘dream gap’. Tanto i maschi quanto le femmine sognano in grande, ma le ragazze sanno che dovranno impegnarsi di più per essere prese sul serio e realizzare i loro progetti.

Buona parte delle convinzioni della Generazione Alpha matura in famiglia. Benché l’Osservatorio confermi l’evoluzione in atto, con i padri sempre più coinvolti nella vita domestica e nella cura dei figli, ragazze e ragazzi riportano con grande lucidità le diverse pressioni a cui i genitori sono sottoposti e sottolineano la maggior fatica delle madri nel conciliare il lavoro e la vita personale.

Interessante notare come il 70% degli adulti intervistati dall’Osservatorio sia convinto che gli influencer siano figure di riferimento per i più giovani, ma solo il 2% dei preadolescenti li menzioni spontaneamente come reali fonti di ispirazione. Mamma e papà sono tra i modelli più citati in quanto a soddisfazione e realizzazione personale a cui ambire.

 

Risultati 2025 dell’Osservatorio Genere e Stereotipi:

Il ruolo dei media e del linguaggio

Tra i temi indagati dall’Osservatorio Henkel c’è anche il ruolo dei media e del linguaggio nella rappresentazione delle questioni di genere. Secondo la larga maggioranza delle ragazze e dei ragazzi, i social accentuano gli stereotipi. Il cinema, le serie tv e la pubblicità scelgono le donne solo in base alla bellezza e le mostrano in prevalenza dolci, sensibili ed emotive.

I preadolescenti sono molto critici anche sulla narrazione della maschilità e concordano sull’eccessiva sottolineatura della forza, del coraggio e del successo, aspetti che mettono a disagio soprattutto i ragazzi, preoccupati di non riuscire a corrispondere alla rappresentazione prevalente.

I preadolescenti appaiono ben consapevoli anche degli ostacoli posti dal linguaggio e dell’importanza delle parole nel definire la realtà e i confini delle possibilità. Nelle interviste si dicono contrari all’uso dell’asterisco o della schwa, convinti che serva un cambio più radicale per un racconto davvero libero, inclusivo e rispettoso delle differenze.

Ragazza con papà

Il family gap e le precedenti edizioni dell’Osservatorio

Le indagini condotte dall’Osservatorio tra il 2022 e il 2024 hanno messo in luce un rilevante family gap: in casa le grandi decisioni vengono quasi sempre condivise, ma la maggioranza degli uomini è poco collaborativa quando si tratta di fare le pulizie o la spesa, accompagnare i figli dal pediatra o andare a scuola per un colloquio. 

Quando invece si parla di soldi, ad occuparsi in via esclusiva dei rapporti con la banca, delle bollette e altre spese sono ancora più gli uomini che le donne.  

C’è un solco netto anche nell’educazione dei figli. Le mamme pensano che i giocattoli non abbiano genere, ma oltre la metà dei papà intervistati non regalerebbe una bambola a un maschio. La “paghetta” viene data in misura diversa ai figli maschi e alle femmine; i ragazzi hanno più facilmente il permesso di acquistare un’auto, uscire senza coprifuoco e studiare all’estero.

Secondo l’Osservatorio, la scuola e il lavoro non sono affatto neutri dal punto di vista del genere. Resiste, anzi sembra consolidarsi, la percezione di Stem, tecnologia e mestieri pratici come maschili, mentre sono ancora visti come femminili gli studi umanistici e tutto ciò che ruota intorno alla cura della persona.

La Generazione Z non è immune da questi stereotipi. Molti under 25 ammettono che all’università ci siano facoltà “da maschi” o “da femmine”, opinione motivata dalla convinzione che uomini e donne abbiano diverse predisposizioni, abilità pratiche e persino capacità cognitive. Un buon numero di ragazze ritiene sia meglio frequentare un indirizzo “rosa” per avviarsi a percorsi lavorativi più adatti al proprio genere.

Donna impegnata nei lavori di casa

L’impegno di Henkel Italia per una vera parità di genere

La parità di genere è tra le priorità di Henkel in tema di sostenibilità sociale. Stiamo lavorando su più fronti: la prima strada è tenere viva l’attenzione e aiutare a diffondere conoscenza, portando avanti l’Osservatorio per studiare gli stereotipi di genere e i condizionamenti che generano nella vita delle persone. 

Vogliamo inoltre contribuire a una nuova narrazione, consapevoli di entrare ogni giorno in tantissime case con i nostri prodotti. Attraverso la pubblicità e ogni forma di comunicazione cerchiamo di rappresentare le famiglie e la vita domestica in modo non convenzionale, scardinando i pregiudizi sui ruoli maschili e femminili.

Questo impegno riflette la volontà di raggiungere la parità innanzitutto nella nostra organizzazione. Negli ultimi anni, grazie alla maggior attenzione in fase di selezione, in Henkel Italia la presenza femminile è aumentata in tutte le funzioni e aree. Alla fine del 2024 abbiamo ottenuto la certificazione UNI PdR 125:2022 per la parità di genere.

Siamo convinti che, realizzare davvero la parità, sia necessario incoraggiare una genitorialità sempre più condivisa. Per questo abbiamo introdotto il congedo parentale neutro per tutti i dipendenti, che possono beneficiare di otto settimane di astensione dal lavoro retribuite al 100%, indipendentemente dal genere e dallo stato famigliare. A livello globale, sono aumentati del 30% gli uomini e del 35% le donne che hanno usufruito del programma. In Italia, nel 2024 sono stati 12 i neopapà che hanno colto questa opportunità.

L’estensione del congedo parentale si aggiunge alle altre misure a sostegno dei dipendenti con figli, tra cui la flessibilità dell’orario lavorativo e ‘MasterGenitori’, la piattaforma di formazione e supporto per affrontare con serenità le varie fasi di crescita dei figli e favorire il giusto equilibrio tra la casa e l’ufficio.