Interview

La ricerca alla base della cura dei capelli

A colloquio con Marta Bertolini, la ricercatrice italiana vincitrice del Martha Schwarzkopf Award for Women in Science

Cosmetica Diversity, Equity and Inclusion (DEI) 20 lug 2022
Cura dei capelli: i progressi nella ricerca aiutano sempre più la comprensione dei meccanismi alla base delle malattie dei capelli.

Dopo la Food and Drug Administration statunitense, poche settimane fa anche l'Agenzia Europea per i Medicinali ha approvato il primo farmaco per il trattamento dell’alopecia areata, una patologia autoimmune che causa la perdita dei capelli e riguarda, secondo alcune stime, circa il 2% della popolazione mondiale. Un traguardo importante, considerato che questa malattia è stata a lungo considerata un mero problema cosmetico: l’introduzione del farmaco la riconosce finalmente come una patologia a tutti gli effetti, con un impatto spesso molto forte sulla sfera emotiva e psichica delle persone, nonché sulle loro relazioni sociali e professionali.

Il sistema immunitario del follicolo pilifero e le sue alterazioni, responsabili dell’alopecia areata e di diverse altre malattie del capello, sono da anni oggetto degli studi della dottoressa Marta Bertolini, fresca vincitrice del “Martha Schwarzkopf Award for Women in Science”, il premio Henkel per le migliori scienziate nel campo della ricerca tricologica e dermatologica.  

Originaria di Legnago (Verona), 36 anni, dal 2009 Marta collabora con il professor Ralf Paus, una delle massime autorità al mondo nel campo della tricologia. Insieme hanno lavorato presso le Università di Lubecca e Münster, in Germania, e nel 2015 Marta ha aiutato l’istituzione del Monasterium Laboratory, di cui oggi la dottoressa è Chief Scientific Officer e Deputy General Manager. Nota e apprezzata nella comunità scientifica, ha saputo costruire un grande network internazionale di ricercatori esperti in patologie autoimmuni che colpiscono i follicoli dei capelli, ed è autrice di numerose pubblicazioni in prestigiose riviste scientifiche.

Come si sente a raccogliere il testimone di Martha Schwarzkopf?

Marta Bertolini: Sono davvero onorata di ricevere questo premio. La figura di Martha Schwarzkopf è per me fonte di grande ispirazione, vedo in lei alcune delle qualità che ho cercato di coltivare lungo tutto il mio percorso. È stata una pioniera nella ricerca applicata alla cura dei capelli e un’imprenditrice di successo, ma soprattutto ha saputo trasmettere la passione e il valore del suo lavoro a tanti colleghi e colleghe.

Da dove nasce il suo interesse per la cura dei capelli?

Marta Bertolini: Soffro anch'io il problema della caduta dei capelli, conosco bene il disagio e le difficoltà che provoca. Dopo la laurea mi sono subito dedicata allo studio del follicolo e ho avuto l’opportunità di avere uno straordinario mentore come Ralf Paus. Sebbene attratta dalla ricerca di base, ho sempre preferito la ricerca applicata e la possibilità di collaborare con l’industria farmaceutica e cosmetica per trovare soluzioni che potessero migliorare la vita delle persone.

Marta Bertolini

La figura di Martha Schwarzkopf è per me fonte di grande ispirazione. È stata una pioniera nella ricerca applicata alla cura dei capelli e un’imprenditrice di successo.

A che punto è la ricerca sull’alopecia areata e le altre malattie del follicolo dei capelli?

Marta Bertolini: Negli ultimi anni sono stati fatti grandi progressi nella comprensione dei meccanismi alla base delle malattie dei capelli, incluse quelle infiammatorie croniche e le patologie autoimmuni come l’alopecia areata. Questo ha permesso di arrivare ad avere un farmaco per curarla – quello appena approvato – che ci auguriamo sia il primo di una lunga serie di terapie mirate per questo problema a lungo trascurato.

Qual è l’aspetto del suo lavoro nel campo della ricerca che la motiva maggiormente?

Marta Bertolini: I ricercatori si nutrono dei risultati che riescono a raggiungere, ma per me c’è un aspetto ancora più importante, ovvero la possibilità di coinvolgere altre persone in un lavoro che per sua natura è fatto di scambio e confronto. Al Monasterium Laboratory abbiamo oggi un team di oltre 45 ricercatori e tecnici e posso dire con orgoglio che molte e molti di loro li ho formati io, costruendo giorno dopo giorno una squadra affiatata, con competenze di altissimo profilo.

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L’italiana Marta Bertolini insieme alle vincitrici del Martha Schwarzkopf Award

Marta Bertolini (al centro) insieme alle altre due vincitrici del Martha Schwarzkopf Award, Lidia Rudnicka e Andria Constantinou

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I prodotti Schwarzkopf hanno rivoluzionato il trattamento e la cura dei capelli

I prodotti Schwarzkopf hanno rivoluzionato il trattamento e la cura dei capelli. A Martha Schwarzkopf è intitolato il premio Henkel per le migliori scienziate nel campo della ricerca tricologica e dermatologica

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I prodotti Schwarzkopf hanno rivoluzionato il trattamento e la cura dei capelli

Trattamento e cura dei capelli: l’innovazione e lo sviluppo continuo dei laboratori Henkel

Perché le donne sono ancora poco rappresentate nella comunità scientifica?

Marta Bertolini: I motivi sono diversi, certamente oggi c’è maggior attenzione alla valorizzazione del talento femminile in tutti gli ambiti, compresi i laboratori di ricerca. C’è ancora tanto da fare, ce lo ricorda proprio il Martha Schwarzkopf Award! Al Monasterium le donne rappresentano i due terzi dello staff, e tre delle cinque posizioni di leadership sono coperte da donne. Siamo un team di 20 diverse etnie e nazionalità, e cerchiamo di promuovere un ambiente di lavoro aperto e inclusivo, dove il rispetto e le pari opportunità siano pratiche quotidiane.

Cosa suggerirebbe alle ragazze e i ragazzi che vogliono diventare ricercatori?

Marta Bertolini: Seguite le vostre passioni mettendo tutto l’impegno di cui siete capaci. In laboratorio si lavora sodo, servono pazienza e costanza, ma si possono raggiungere risultati straordinari. Non mollate mai, la ricerca scientifica ha bisogno di talenti, abbiamo ancora così tanto da esplorare!

Chi era Martha Schwarzkopf?

Per migliaia di anni donne e uomini hanno usato olii costosi e saponi aggressivi per curare i capelli. Nel 1903, il chimico Hans Schwarzkopf presentò un’alternativa rivoluzionaria, ovvero uno shampoo in polvere solubile in acqua. Fu la moglie Martha a portare avanti la sua idea, diventando una delle prime imprenditrici donne in Germania. A lei si deve la fondazione dell’Institute for Hair Research e uno straordinario lavoro di ricerca che contribuì allo sviluppo di prodotti altamente innovativi, tra cui il primo shampoo liquido e il primo al mondo senza alcali. Henkel ha acquisito Schwarzkopf nel 1995, facendolo crescere fino a diventare il suo marchio Beauty Care più importante.