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L’acqua è un bene prezioso e una risorsa limitata. Dobbiamo infatti pensare che oltre il 97% dell’acqua presente sul nostro pianeta è salata, riempie gli oceani e i mari. Poco meno del 3% è dolce ma, se togliamo quella immagazzinata nei ghiacciai e nelle calotte polari, arriviamo a circa lo 0,25% del totale disponibile in forma liquida per la nostra vita quotidiana, l’agricoltura, gli allevamenti e l’industria.
Gli sprechi, i cambiamenti climatici e l’inquinamento stanno mettendo in pericolo questo elemento fondamentale. Proprio per ricordare l’importanza dell’ “oro blu”, nel 1992 le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata Mondiale dell'Acqua, che si celebra ogni 22 marzo e quest’anno è dedicata in particolare alla tutela delle falde sotterranee.
Cosa possiamo fare per evitare gli sprechi e usare l’acqua in modo più responsabile? Ecco 6 accorgimenti per ridurre gli sprechi nelle nostre case:
Lo sanno anche i bambini: se chiudiamo il rubinetto mentre laviamo i denti o ci radiamo, risparmiamo 6 litri d’acqua al minuto. La doccia fa diminuire del 75% il consumo d’acqua rispetto al bagno (se siamo veloci, ancora di più), ma è fondamentale anche riparare tempestivamente perdite e guasti. Un rubinetto che gocciola può sprecare dai 30 ai 100 litri in un solo giorno.
I detersivi di ultima generazione e le capsule monodose hanno formule innovative e concentrate che permettono di ottenere panni e piatti perfettamente puliti usando meno prodotto e meno acqua. Attenzione alle etichette: usiamo la quantità raccomandata di detergente, seguendo bene le istruzioni!
Il consumo d'acqua della lavastoviglie si aggira in media sui 10/12 litri per carico ed è nettamente inferiore a quello del lavaggio a mano che, a pari quantità di piatti, può superare i 50 litri. Anche la lavatrice può essere più efficiente del bucato a mano – ma è importante usare questi elettrodomestici solo a pieno carico e a basse temperature. Risparmieremo energia, ma anche moltissima acqua.
Saponi, bagnoschiuma, shampoo e balsami.... oltre ai prodotti liquidi che ben conosciamo, la nuova tendenza è quella dei cosmetici solidi. Il vantaggio è doppio: zero acqua e la possibilità di avere confezioni più piccole e compatte, completamente riciclabili.
Per molte delle cose che facciamo in casa non serve l’acqua potabile. L’acqua del deumidificatore, del condizionatore o dell’asciugatrice può essere usata ad esempio per il ferro da stiro, per lavare l’auto o i pavimenti. Quella impiegata per pulire o cuocere le verdure può essere recuperata, ovviamente non salata e a temperatura ambiente, per innaffiare alcuni tipi di piante e fiori. Lo stesso vale per l’acqua di scarto dell’acquario.
Quando pensiamo all’acqua, ci riferiamo soprattutto al nostro consumo diretto, ovvero a quella che ci occorre per bere e cucinare, per lavarci e nelle attività domestiche. Ma altrettanto importante è il consumo indiretto, rappresentato dalla quantità di risorse idriche necessarie a produrre oggetti e servizi. Il concetto è stato introdotto nel 2002 dal prof. Arjen Hoekstra, direttore scientifico del Water Footprint Network, che per primo ha definito i criteri per misurare l’impronta idrica, un indicatore importantissimo per capire l’impatto di un prodotto sull’ambiente.
Sappiamo ad esempio che servono oltre 220 litri d’acqua per produrre un barattolo di polpa di pomodoro da 400 grammi, circa 11.500 litri per 1 kg di carne bovina, 2.700 per una t-shirt e 3.800 per un paio di jeans. Uno stile di vita responsabile e sostenibile passa anche da questa consapevolezza.
L’acqua è una risorsa fondamentale anche per le aziende. Da anni Henkel si impegna a ridurre l’impronta di attività e prodotti, lavorando su tutte le dimensioni della sostenibilità. L’acqua è necessaria per diversi processi manufatturieri, è un ingrediente di molti detergenti, cosmetici e adesivi, che spesso richiedono acqua anche quando vengono usati dai consumatori o dai clienti industriali.
Usare meno acqua in tutti questi ambiti è tra gli obiettivi del Sustainability Ambition Framework che abbiamo recentemente presentato: entro il 2025, puntiamo a ridurre del 35% l’acqua usata per ogni tonnellata di prodotto – a fine 2021 siamo già arrivati al 28%.
Per raggiungere questo traguardo, abbiamo esaminato e continuiamo a esplorare ogni possibile opzione che, nei singoli siti produttivi, ci permetta di consumare meno acqua, evitare sprechi e riutilizzare le acque reflue.
Un esempio interessante è in Italia, a Ferentino, dove abbiamo rinnovato l’impianto di trattamento delle acque per poterle depurare in loco e, in futuro, riutilizzarle in alcune fasi della produzione. A Vienna, in Austria, stiamo sostituendo l’impianto di raffreddamento con un sistema a circuito chiuso, grazie al quale risparmieremo quasi 5 mila metri cubi al mese.
In Brasile, nello stabilimento di Jundiaí, stiamo lavorando per raccogliere l’acqua piovana e canalizzarla per l’irrigazione e i servizi igienici, così da abbattere il consumo idrico di oltre mille metri cubi l’anno. Faremo lo stesso ad Ankara, in Turchia, dove risparmieremo quasi 1.700 metri cubi ogni anno.
La tutela delle falde sotterranee è il tema scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata Mondiale dell'Acqua 2022