Interview

Passione STEM

A colloquio con Laura Romano, responsabile R&D di Henkel Laundry & Home Care, e Giulia Maffei, divulgatrice scientifica

Impegno 26 ott 2022
Oggi le competenze STEM sono tra le più ricercate sul mercato del lavoro

La scienza? Troppo complicata, dice il 58% degli italiani. Nel nostro Paese solo il 13% delle persone dichiara di nutrire un vero interesse per la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico, un po’ poco se guardiamo la media europea che è pari al 33%. I dati, contenuti nell’ultimo rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, fanno eco ai numeri comunicati dal Ministero dell’Università e della Ricerca, secondo cui i giovani iscritti alle facoltà scientifiche in Italia sono poco meno del 25%, mentre in Francia e Spagna sono il 27% e in Germania il 32%.

Da dove nasce questa disaffezione nei confronti della scienza? Certo la pandemia ha un po’ incrinato la fiducia, ma il fenomeno ha radici più profonde in un Paese come il nostro, da sempre più attento alle materie umanistiche. Eppure, oggi le competenze STEM (Science, Technology, Engineering, Maths) sono tra le più ricercate sul mercato del lavoro e i laureati STEM sono pagati in media dal 16% al 18% in più dei laureati in altre discipline.

Imparare da bambini ad amare la scienza

Diverse ricerche indipendenti hanno dimostrato che la probabilità di intraprendere studi e professioni STEM è più alta fra coloro che approcciano queste materie già all’asilo e alla scuola primaria.

“Sono stata appassionata di scienze sin da piccola, mi è sempre piaciuto osservare e sperimentare. Il supporto della mia famiglia e della scuola è stato sicuramente determinante nella scelta dei miei studi”, racconta Laura Romano, responsabile R&D della divisione Laundry & Home Care di Henkel Italia. Laureata in Chimica con una specializzazione in Fisica Chimica e un master in Chimica ambientale, Laura ricorda con affetto la professoressa di scienze delle scuole medie, “un’insegnante incredibile, che ha saputo accrescere il mio senso analitico e il mio interesse per le materie scientifiche. È stata lei a far sbocciare il mio amore per la chimica!”.

Laura Romano

Sono stata appassionata di scienze sin da piccola. Il supporto della mia famiglia e della scuola è stato determinante nella scelta dei miei studi.

Anche Giulia Maffei, laureata in Scienze biologiche, è stata mossa fin da bambina dal desiderio di scoprire come funzionano le cose. Oggi lavora come divulgatrice ed è una delle animatrici di Ricercamondo, il progetto Henkel per l’educazione alla scienza che si rivolge alle bambine e i bambini della scuola primaria. Pensando proprio a Ricercamondo, Giulia spiega quanto sia importante affiancare teoria e pratica quando si tratta la scienza con i più piccoli.

“A qualsiasi età scoprire e capire le cose facendole è molto più funzionale. La pratica è essenziale per comprendere appieno i concetti teorici, specie nelle materie scientifiche che si basano principalmente sulla sperimentazione”, sostiene la divulgatrice. “Per i bambini ascoltare passivamente senza perdere la concentrazione è molto difficile; le attività manuali, al contrario, aiutano a mantenere alto il livello di interesse e di attenzione. Infine, la pratica e soprattutto il divertimento contribuiscono a far memorizzare i concetti. Nella nostra esperienza, attraverso le attività laboratoriali anche i ragazzi che hanno più difficoltà in classe ottengono ottimi risultati”.

Giulia consiglierebbe il suo stesso percorso a un ragazzo o una ragazza che sta definendo il proprio indirizzo di studi: “La scelta è senza dubbio personale ma, se si ha interesse verso le materie scientifiche, la biologia offre l'opportunità di esplorare diverse discipline, dalla matematica alla fisica, dalla biologia all'ecologia, e così via”.

La cosa più importante è seguire le proprie attitudini, sottolinea Laura: “La passione non si contiene. Coloro che seguono le proprie passioni hanno una marcia in più, dettata dalla consapevolezza di sapere ciò che si vuole e sentirsi poi pienamente appagati quando si raggiunge l’obiettivo”.

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Bambini curiosi che vogliono indagare come funzionano le cose

I bambini sono naturalmente curiosi e portati a indagare come funzionano le cose

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Ricercamondo, progetto Henkel per l’educazione alla scienza

Ricercamondo è il progetto Henkel per l’educazione alla scienza che si rivolge alle bambine e i bambini della scuola primaria

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Ricercamondo, laboratori scientifici gratuiti a Milano

Nel mese di novembre 2022, Ricercamondo sarà a Milano con tre settimane di laboratori gratuiti per le scuole e le famiglie

Donne e STEM

Intorno alle STEM sopravvivono ancora dei vecchi pregiudizi, che le dipingono come materie difficili, che richiedono studi più lunghi e molte risorse economiche, per cui sarebbero meno adatte alle ragazze.

“La presenza femminile nei corsi di laurea e poi nelle professioni STEM è ancora bassa per un retaggio culturale di cui non è facile liberarsi. Le cose stanno migliorando, ma ci vorrà probabilmente del tempo per raggiungere la parità di genere”, interviene Giulia.

Giulia Maffei

La presenza femminile nei corsi di laurea e poi nelle professioni STEM è ancora bassa per un retaggio culturale di cui non è facile liberarsi.

“Molte ragazze sono convinte che non ci siano ancora pari opportunità lavorative in ambito STEM. Ad allontanarle contribuiscono altri fattori, come gli stereotipi di genere e i pochi modelli di riferimento. Sicuramente la famiglia e la scuola devono fare tanto affinché si inneschi un reale cambiamento”, aggiunge Laura. “Conta molto anche il nostro approccio e l’atteggiamento che abbiamo verso noi stesse, che si riflette nel modo in cui gli altri ci percepiscono. Dobbiamo imparare a lavorare in contesti prevalentemente maschili senza comportarci da uomini, un po’ come le eroine dei miti greci: resilienti, argute e tenaci, talvolta suscitavano le ire degli uomini e degli dei, ma sapevano affermarsi usando il loro ingegno e tutti i loro talenti”.

Ricercamondo, il progetto Henkel per l’educazione alla scienza, torna a Milano con tre settimane di laboratori gratuiti per le bambine e i bambini delle scuole primarie, che potranno partecipare con la propria classe oppure con i genitori. I giovanissimi ricercatori potranno mettersi alla prova con provette, becher, microscopi e altri strumenti, osservare diversi fenomeni quotidiani, formulare ipotesi e condurre veri esperimenti, applicando il metodo scientifico in modo facile e divertente.

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